Il DSA manifesta la sua diversità qualora l’ambiente non offra caratteristiche tali da poter essere incluso negli ambienti comuni.
In questo senso il denaro e le risorse non dovrebbero essere dati alle famiglie per il “recupero” o addirittura la “guarigione” dei DSA, ma alle istituzioni, perchè possano modificare l’ambiente per renderlo adatto alla valorizzazione delle differenze.
Quindi, in ambiente scolastico l’informatizzazione, la sostitutizione dei libri cartacei con i libri in PDF, l’introduzione di LIM per tutte le classi, la formazione del personale docente e l’applicazione corretta della legge 170/201o, potrebbero annullare del tutto la difficoltà dei bambini e ragazzi con DSA.
Per quanto ci riguarda è assurdo anche pensare a misure per la disabilità in ambiente lavorativo.
Anche in questo caso un maggiore successo ci pare possa essere garantito da un corretto orientamento scolastico, da una gestione migliore dei talenti della persona, per il rafforzamento dell’autostima e quindi delle competenze di ognuno.
Gli strumenti informatici sono già abbondantemente presenti nei settori produttivi, e non riteniamo debbano essere previsti ulteriori tutele.
Il risultato della collaborazione : il successo
Ecco il resoconto del primo Workshop per insegnanti della scuola Secondaria, tenuto a Reggio Emilia dalla Dott. Elena Perolfi, formatrice della Fondazione Patrizio Paoletti per lo sviluppo e la comunicazione. L’incontro è stato davvero un successo, grazie alla collaborazione e all’interesse di tutti…come succede sempre l’unione ha fatto la forza. Per leggere l’articolo clicca qui
Il risultato della collaborazione : il successo
Ecco il resoconto del primo Workshop per insegnanti della scuola Secondaria, tenuto a Reggio Emilia dalla Dott. Elena Perolfi, formatrice della Fondazione Patrizio Paoletti per lo sviluppo e la comunicazione. L’incontro è stato davvero un successo, grazie alla collaborazione e all’interesse di tutti…come succede sempre l’unione ha fatto la forza. Per leggere l’articolo clicca qui
La comunicazione in classe – workshop gratuito
Comunicare, etimologicamente, significa trovarsi in uno spazio comune. Quando siamo in classe, come insegnanti, sentiamo di trovarci in uno spazio condiviso con i nostri studenti? O ci sentiamo al di là del muro, della barricata? Trovarsi in uno spazio comune è molto importante, perché da lì si può decidere di muoversi nella stessa direzione, trovare un obiettivo da raggiungere insieme.
Strategie didattiche per la dislessia
Si è svolto il 30 settembre scorso, nella meravigliosa cornice del Salotto Aggazzotti, l’incontro informativo “Strategie didattiche per la dislessia”. Partendo dall’assunto che la dislessia (e gli altri dis) non è un problema, ma una caratteristica, si è cercato di capire quali siano le strategie efficaci e vincenti per perseguire l’obiettivo dell’autonomia scolastica, fondamento dell’autostima e diritto di ogni ragazzo.
Strategie didattiche per la dislessia
Si è svolto il 30 settembre scorso, nella meravigliosa cornice del Salotto Aggazzotti, l’incontro informativo “Strategie didattiche per la dislessia”. Partendo dall’assunto che la dislessia (e gli altri dis) non è un problema, ma una caratteristica, si è cercato di capire quali siano le strategie efficaci e vincenti per perseguire l’obiettivo dell’autonomia scolastica, fondamento dell’autostima e diritto di ogni ragazzo.
La dislessia non è un “problema” ma una caratteristica
Se i problemi hanno bisogno di soluzioni per essere affrontati, per le caratteristiche la questione è davvero molto diversa: bastano strategie nuove. Se sei moro ti puoi esporre al sole, la tua pelle è più scura e ti bruci meno. Se sei biondo invece devi starci più attento. Esattamente nello stesso modo se si è dislessici (discalculici, dis, dis, dis)