Perché ogni insegnante dovrebbe rimpiangere Steve Jobs

Ieri è mancato un gigante.

Sulle sue spalle abbiamo potuto vedere e poi toccare il futuro.
Steve Jobs era un leader visionario, una di quelle persone che predetermina il proprio futuro.
Che è diverso da programmarselo, perché, da quanto ho ascoltato di lui, non ha mai programmato nulla.

Ha semplicemente visto avanti e ci ha buttato il cuore.

Le sue parole, nel discorso ormai famosissimo (http://www.youtube.com/watch?v=oObxNDYyZPs) inebriano chiunque di passione per la vita.
Per questo ogni insegnante dovrebbe rimpiangere Steve Jobs, ma di più, dovrebbe seguirne l’esempio.

Perché insegna a noi e ai nostri ragazzi ad essere coraggiosi, ad amare ogni singola azione che stiamo facendo, compresi gli errori.
Perché ci spiega come dare agli errori un senso, come unire i puntini della nostra vita per costruire il futuro e vivere il presente, ogni singolo istante.

E, credo, dovremmo rimpiangerlo per la sua coerenza.
Perché ha vissuto davvero seguendo il suo errore, non facendosi distogliere dalla paura.

Dovremmo rimpiangere ogni Steve Jobs che se ne va, ogni esempio come lui, ogni uomo coraggioso e coerente che ci appassiona e ci spinge verso l’alto.
Perché alla scuola questo manca, e manca perché noi non lo facciamo.

Dovremmo rimpiangere Steve Jobs, ma forse, di più, dovremmo cercare di diventare tutti come lui.
Per muovere le coscienze ancora prima delle menti, per riscattare i valori ancora prima di giudicare, per vedere finalmente che ai nostri ragazzi brillano gli occhi quando ci ascoltano.
Credo, per dare una direzione diversa al futuro che ci attende.

Strategie didattiche per la dislessia

Si è svolto il 30 settembre scorso, nella meravigliosa cornice del Salotto Aggazzotti, l’incontro informativo “Strategie didattiche per la dislessia”.
Partendo dall’assunto che la dislessia (e gli altri dis) non è un problema, ma una caratteristica, si è cercato di capire quali siano le strategie efficaci e vincenti per perseguire l’obiettivo dell’autonomia scolastica, fondamento dell’autostima e diritto di ogni ragazzo.

Alla prossima, che sarà prestissimo!

Strategie didattiche per la dislessia

Si è svolto il 30 settembre scorso, nella meravigliosa cornice del Salotto Aggazzotti, l’incontro informativo “Strategie didattiche per la dislessia”.
Partendo dall’assunto che la dislessia (e gli altri dis) non è un problema, ma una caratteristica, si è cercato di capire quali siano le strategie efficaci e vincenti per perseguire l’obiettivo dell’autonomia scolastica, fondamento dell’autostima e diritto di ogni ragazzo.

Alla prossima, che sarà prestissimo!

Mappe e cioccolato

cioccolato

Nello storico contesto della Bomboneria Anna, Luisa Zaccarelli di Quarto Cervello presenta “Mappe e cioccolato”, una collezione inedita di mappe mentali, strumenti di didattica innovativi per affrontare i temi caldi della scuola di oggi, come dislessia e demotivazione scolastica, ed anche risorse d’avanguardia per il problem solving in azienda.

Nate negli anni ’70 dall’intuizione dello psicologo inglese Tony Buzan come tecnica per aumentare la creatività e la quantità di informazioni e collegamenti che è possibile produrre e ricordare su un determinato argomento, le mappe mentali si presentano come disegni radiali che ricalcano la capacità creativa di associazione della mente umana, dando vita alla continua generazione di nuove idee intorno all’idea principale, posta al centro del foglio bianco.

Studi specifici all’avanguardia e anni di esperienza nel campo della formazione hanno portato Luisa Zaccarelli a creare Quarto Cervello, uno studio che deve il suo nome all’idea che usando tutti e tre i cervelli (che i neuro scienziati indicano come Cervello motorio, Cervello emotivo e Cervello razionale), si possa dare vita a un “quarto” cervello, che come insieme dei primi 3 è più della somma delle sua parti. Un meta cervello, insomma, capace di ragionare su se stesso e di migliorarsi e migliorarci continuamente, utilizzando tutte le nostre capacità in modo olistico e non settoriale, come normalmente accade.
Studenti dislessici affiancati da famiglie che si trovano a gestire il rapporto scuola-figlio nell’ottica nuova della dislessia e ragazzi che sperimentano una demotivazione all’apprendimento che si riflette con un curriculum scolastico di scarso prestigio, costoro più di altri possono prendere coscienza del proprio potenziale grazie a tecniche di studio diverse, sviluppate ad hoc secondo le caratteristiche specifiche di ognuno.

Queste tematiche risultano oggi più che mai attuali come dimostra l’ampio riscontro ottenuto dai corsi di Quarto Cervello tenuti in tutta Italia per ragazzi ed adulti sulle principali tecniche di apprendimento, quali mappe mentali, lettura e memorizzazione veloce e sulle strategie vincenti per affrontare le prove di verifica con minore difficoltà e maggiore tranquillità.

In occasione dell’evento “Mappe e cioccolato”, Luisa Zaccarelli darà un’anticipazione dei corsi intensivi estivi, tra cui spiccano le novità: il corso sulle emozioni specialmente pensato per le ragazze e il corso per i ragazzi che toccherà il tema del ritocco delle immagini e dell’utilizzo del blog per la crescita formativa. I dolci profumi della Bomboneria più antica di Modena creeranno anche la migliore atmosfera per la presentazione del corso di gestione e organizzazione di eventi complessi come i matrimoni sfruttando le mappe mentali.

Vi aspettiamo dunque a “Mappe e cioccolato” venerdì 13 maggio 2011, dalle ore 17.00 alle 19.00 presso Bomboneria Anna, via Farini 47, Modena.

Le mappe mentali nei processi aziendali

Il metodo delle mappe mentali è stato ideato negli anni ‘70 dallo psicologo inglese Tony Buzan, come tecnica per aumentare la creatività e la quantità di informazioni e collegamenti che è possibile produrre e ricordare su un determinato argomento.

Esso si basa sulla capacità fondamentale della mente umana di associare idee e pensieri in maniera non lineare.

In particolare, permette di sfruttare al meglio le connessioni fra l’emisfero destro del nostro cervello, cioè quello che, semplificando, elabora le informazioni in modo globale, creativo, intuitivo, emotivo e figurato e l’emisfero sinistro, che invece pare essere maggiormente implicato nei processilogici, razionali.

In pratica si tratta diporre l’idea principale al centro del foglio bianco, mentre le idee collegate ed altri dettagli vengono legati secondo una geometria radiante.

Si parte dal centro e si procede verso l’esterno in tutte le direzioni, inserendo nuovi concetti, creando legami con quelli in precedenza già inseriti. Infine si arricchisce la rappresentazione con colori ed immagini chiave.

Questo tipo di struttura viene chiamata “radiale” e permette una quantità di associazioni incredibilmente più ampia di quella attivata dal pensiero “lineare”.

Grazie alla grande quantità di associazioni possibili, la realizzazione di una mappa è un processo molto creativo che fornisce l’opportunità di generare nuove idee, non pensate prima: ogni parola in una mappa è in effetti il possibile centro di un’altra mappa.

Come è possibile sfruttare queste mappe in azienda?

Le problematiche e i processi aziendali sono sempre più complessi e richiedono, oltre a una maggiore creatività nel problem solving, una partecipazione che sia quanto più possibile corale.

Il metodo metacognitivo applicato per l’impostazione di una mappa, infatti, prevede sessioni di brainstorming che facilitano la reciproca conoscenza e confidenza, elementi propedeutici allo sviluppo della fiducia reciproca, requisito indispensabile alla collaborazione.

L’utilizzo di parole chiave e di immagini, poi, permette di focalizzare al meglio le idee ottenute dal brainstorming, permettendo la costruzione di un progetto dettagliato e quindi con maggiori probabilità di realizzazione e successo.

Si parte quindi da un processo fortemente creativo, per arrivare alla definizione rigorosa del progetto da attuare, dei suoi tempi e step e delle eventuali criticità da risolvere.

Un esempio di mappa mentale di progetto:

mappa-processi

A quali processi aziendali possono essere utili le mappe?

Le mappe mentali possono essere utilizzate a ogni livello dell’azienda, ma si rivelano particolarmente utili:

nell’implementazione e mantenimento della qualità aziendale;

a livello manageriale, per prendere decisioni importanti in team e in modo creativo;

per la creazione di campionari dimostrativi originali;

nella gestione del personale ;

ai livelli produttivi per ampliare il punto di vista e incentivare soluzioni anche pratiche.

Le solution map inoltre si rivelano fondamentali strumenti di lavoro per informatici e sviluppatori web, in prima istanza grazie alla similitudine estrema tra internet e le nostre connessioni neuronali e infine per l’estrema facilità con cui, con le mappe, si possono chiariree sviluppare i livelli logici.

La dislessia non è un “problema” ma una caratteristica

Se i problemi hanno bisogno di soluzioni per essere affrontati,  per le caratteristiche la questione è davvero molto diversa: bastano strategie nuove.

Se sei moro ti puoi esporre al sole, la tua pelle è più scura e ti bruci meno.
Se sei biondo invece devi starci più attento.

Esattamente nello stesso modo se si è dislessici (discalculici, dis, dis, dis) la questione è solo quella di utilizzare strategie per far “fruttare” la caratteristica anziché esserne penalizzati.

Gli studi scientifici hanno ormai evidenziato che la dislessia è solo un percorso diverso di apprendimento e come tale andrebbe affrontato.
Come al solito, però, la scuola è molto indietro rispetto ai reali bisogni dei ragazzi e anche rispetto agli strumenti che il mondo moderno offre.

Gli insegnanti che non affrontano un percorso specifico non sono preparati e non conosco ne la caratteristica, ne le strategie per utilizzarla al meglio.
Che sono in realtà semplicissime e per nulla costose!
Si tratta innanzitutto (ma questo sia per DSA che per non DSA) di incentivare la motivazione e la curiosità.

Come?

Allineando la scuola agli interessi e agli strumenti utilizzati dai ragazzi, ai loro interessi.
Utilizzando, per esempio, il computer come  mezzo primario  per apprendere.
Utilizzando strumenti che rendano l’apprendimento più semplice e diretto come le mappe concettuali, o che sfruttino la potenza delle immagini e della creatività, come le mappe mentali.

Le mappe mentali, in particolare, fanno lavorare in maniera sinergica i due emisferi cerebrali , rendendo l’apprendimento meno settoriale.

I libri sarebbero da sostituire completamente con le loro versioni in .pdf e l’uso della sintesi vocale da raccomandare.

Ma gli insegnanti hanno spesso paura che l’uso del PC o della calcolatrice privi i ragazzi della capacità di scrivere e far di conto cosi come noi la intendiamo e l’abbiamo sempre intesa in questi anni.

In realtà, soprattutto per i dislessici, questo è totalmente falso.

L’uso di strumenti,cosiddetti compensativi, ha invece la sola funzione di liberare il DSA dal problema, consentendogli così di utilizzare la parte migliore della propria capacità di apprendere in modo autonomo.

Il rischio di volere a tutti i costi uniformare l’apprendere è quello che vediamo, invece, tutti i giorni nelle nostre classi: ragazzi demotivati, svogliati e che odiano la scuola.

E per le famiglie lievitano i costi dei tutor, che, se non sono veramente preparati, non fanno che rendere il ragazzo sempre più dubbioso rispetto alle proprie vere capacità.

E’ necessario invece  sensibilizzare sempre più gli insegnanti e le famiglie verso la reale portata del “problema” e prepararli, insieme, ai ragazzi, a una scuola nuovo, più moderna.

Una scuola in cui non sia più centrale la differenza fra DSA e non DSA, ma lo diventi invece la tensione verso un apprendere sempre meno noioso e più moderno, che miri all’autonomia dei ragazzi e non all’assistenzialismo a tutti i costi.

Una visione scacchistica della vita

 

scacchi

Corso di scacchi e di Vita

Il Corso, condotto da Giovanni Franco Falchetta, Maestro della Federazione Scacchista Italiana e preparatore tecnico della Campionessa del Mondo per corrispondenza 2003-2005, si propone lo scopo di dare i primi consigli per giocare una buona partita di scacchi.

Ogni volta, parallelamente, verranno anche affrontati argomenti come la strategia, la tattica e l’obiettivo, traendone spunti importanti per giocare anche una buona partita nella vita.

Dedicato a chi vuole imparare a gestire meglio le mosse che portano al successo scolastico e lavorativo, oltre che godersi una buona e rilassante partita.

Il Maestro Falchetta, che ha scritto quattro testi monografici sugli scacchi, ha svolto una intensa attività agonistica internazionale, ma è noto soprattutto per la efficacia espositiva del suo approccio didattico, in grado di svelare la straordinaria semplicità di temi da molti ritenuti complessi.

 

 

DATE DEL CORSO

 

lunedi 22 marzo 2010 ore 20,30 I incontro – Il campo di gioco

lunedi 29 marzo 2010 ore 20,30 II incontro – I pezzi e il loro valore

lunedi 12 aprile 2010 ore 20,30 III incontro – Muoversi sulla scacchiera

lunedi 19 aprile 2010 ore 20,30 – Principi di strategia e tattica

lunedì 26 Aprile 2010 ore 20.30 – La memoria, tra logica ed immagini

 

Il corso verrà attivato con la partecipazione di minimo 6 iscritti.

 

Costo del corso completo:

€ 50,00

 

Costo della singola serata

€20,00

Mappe Mentali – un nuovo modo di pensare

“Quando la ragione e l’emozione entrano in conflitto è la ragione che deve cominciare a tremare” E. de la Parra Paz

Disponiamo di due menti per risolvere problemi, prendere decisioni, migliorare la nostra vita e svolgere le nostre attività quotidiane.
Come due elementi di una squadra le due menti unite pensano meglio, perchè ognuna ha la sua visione specifica.
La chiave per pensare con qualità sta nell’associazione delle due menti di una persona.

Le mappe mentali hanno il grande pregio di aiutarci a unificare la parte emotiva e quella razionale, la parte creativa e quella logica.

Si tratta di un nuovo modo di pensare, che apre a nuove prospettive e nuovi modi di pensare ed apprendere.

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Il corso, della durata di 2 ore, avrà luogo SABATO 13 MARZO dalle 16,00 alle 18,00 presso Quartocervello, Via Vercelli 64 a Modena.

E’ possibile iscriversi online entro l’11 marzo